Nell' introduzione dei contratti di lavoro dei soci delle nostre cooperative abbiamo scritto una frase che vuole, con un concetto breve ma significativo, richiamarci a quello che abbiamo scelto essere il nostro obiettivo professionale che si può sintetizzare così:
"il raggiungimento del benessere psicofisico di bambini e famiglie attraverso percorsi di sviluppo individuali adeguati ed equilibrati".
Questo concetto è diventato successivamente l'obiettivo da perseguire nella formazione con l'intento di diffondere una filosofia professionale.
Come professionisti dell'educazione, il nostro ruolo per il raggiungimento dell' obiettivo, è quello di promuovere, favorire, sostenere i percorsi di sviluppo, di creare ambienti favorevoli nei quali tali percorsi possano esplicitarsi, ambienti che sono sicuramente fisici (le nostre strutture educative), ma che sono ancora di più luoghi di pensiero, luoghi di riflessione e di formazione, spazi mentali aperti in favore di una cultura profonda e curata dell'infanzia e della famiglie.
Ci ha fatto molto riflettere un messaggio comparso da alcune settimane su un altro muro della nostra città: "TANTO NON CAPIRESTE". Così, semplicemente.
Ed è proprio questa semplicità, questa "pulizia" nella scrittura che colpisce profondamente e fa riflettere sulla sofferenza di chi può averlo scritto, sulla rassegnazione, ma il bisogno di dirlo, probabilmente un'ultima richiesta di aiuto di un adolescente ai propri genitori e a tutto il mondo adulto che per lui non si sono forse mai spesi molto ad ascoltarlo.
Parliamo, quindi, di genitori, ma anche di educatori, di insegnanti, di tutti coloro che vengono a contatto con il mondo dei bambini, ragazzi, adolescenti: il mondo delle relazioni umane.
L'ascolto e l'accoglienza sono le due modalità professionali principali attraverso le quali cerchiamo di raggiungere il nostro obiettivo.
Ascolto ed accoglienza che devono essere riservati a ciascuno (adulto o bambino) in maniera adeguata, ma soprattutto individuale, originale per ognuno. Si propone quindi, ma soprattutto si punta a realizzare quotidianamente, un concetto di educazione che, seppur svolta in un contesto di comunità, sia rispettosa delle individualità e consideri la differenza tra le persone il suo valore più importante e condiviso, grande opportunità comune per una crescita anche sociale.
I partecipanti al nostro percorso sono i bambini, le famiglie, gli allievi dei corsi di formazione e tutti noi professionisti dell'educazione.
La formazione e la supervisione permanente e costante garantiscono che gli obiettivi educativi vengano costantemente perseguiti e i contenuti verificati e controllati; questi sono i luoghi dove i singoli educatori e i gruppi di lavoro possono elaborare, ripensare, comprendere le loro esperienze quotidiane con adulti e bambini, sostenuti da una figura di riferimento costante che è quella del formatore.
Queste modalità professionali permettono a tutti gli attori di entrare in quello che potremmo definire un circolo virtuoso, dove le differenze possono essere risorse, i necessari conflitti occasioni di crescita e la fatica della formazione e dello studio un'occasione per allargare la mente e trovare sempre nuovi stimoli.
Un ultimo aspetto del nostro lavoro: qualsiasi teoria evolutiva ormai sostiene l'importanza per ogni bambino di avere relazioni umane stabili e sane. Per realizzare questa rete relazionale è necessario accogliere, comprendere e sostenere i bambini piccolissimi e i loro genitori. In questo modo, all'interno del luogo educativo, si riesce ad attivare una "silenziosa", ma, allo stesso tempo potentissima forma di prevenzione per le difficoltà evolutive e per tutte quelle forme di fatica relazionale e intellettiva che poi in età adulta possono far soffrire molte persone.